Se durante la gravidanza, la madre è quasi sempre soggetta ad un consistente aumento di peso, durante l’allattamento si assiste al fenomeno contrario, proprio perché la produzione del latte le richiede molte più energie; si consiglia perciò di assumere un surplus di calorie attraverso l’alimentazione.
Tutte le neomamme saranno desiderose di rimettersi in forma il più presto possibile e ritornare al peso di partenza, ma iniziare diete drastiche durante l’allattamento è altamente sconsigliato per la salute del piccolo.
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Dieta sana e bilanciata
Per quanto asserito precedentemente, si consiglia vivamente di evitare le diete ipocaloriche e tutti quegli alimenti considerati light o dietetici, come le barrette in sostituzione ai pasti e gli shakes. Particolarmente dannose sono poi le diete di esclusione, in particolare quelle che escludono i prodotti di origine animale, come la carne, il pesce, le uova e i latticini, fonte essenziale di proteine, grassi insaturi, vitamine del gruppo B e ferro; e quelle che escludono i condimenti di origine grassa: gli oli vegetali come l’olio extravergine d’oliva, sono infatti una fonte naturale di vitamine e antiossidanti.
Il principio fondamentale sta insomma nell’equilibrio: una dieta varia, ricca di proteine, frutta, verdura, sali minerali, calcio e ferro, costituisce la base fondamentale per lo sviluppo del neonato e per garantirgli un sistema immunitario efficiente.
Cibi da evitare in allattamento
L’alimentazione durante l’allattamento deve essere scrupolosa e molto attenta proprio perché esistono degli alimenti dannosi alla salute del bambino, i quali potrebbero infatti rilasciare le tossine nel latte e così contaminarlo.
Potremmo in generale affermare che sarà opportuno astenersi da tutti i cibi di provenienza dubbia o estera (frutta secca, carne e pesce di provenienza sconosciuta, frutta e ortaggi provenienti da coltivazioni autonome e quindi non sottoposte a controlli), dai prodotti confezionati ricchi di additivi e conservanti, dagli alimenti non equilibrati (che contengono troppo sale o troppi zuccheri, colesterolo o ingenti quantità di grassi saturi), da quelli verso i quali ci sono più probabilità di contrarre reazioni allergiche (come fragole, soia, frutta secca, crostacei) e dai prodotti di origine animale non o parzialmente cotti, come il pesce crudo, le tartare di carne, il sushi… Questi ultimi in particolare sono anche rischiosi durante la gravidanza, poiché, se non freschi e abbattuti, potrebbero ospitare parassiti e diventare veicoli di batteri e infezioni per il feto.
Altamente sconsigliati sono gli alimenti ricchi di nervini e caffeina, quindi il caffè, il tè, il cioccolato, bibite come la Coca Cola e tutti gli energy drink, ricchi di eccitanti dannosi per la salute del bambino.
Bisogna assolutamente evitare di fumare perché a causa della nicotina, la quale altera la produzione del latte, il neonato può manifestare irritabilità, insonnia e piangere molto più frequentemente. (Leggi anche “Come smettere di fumare senza ingrassare”).
Cercare poi di limitare l’uso di alcolici, specialmente in prossimità della poppata, sarà più che opportuno in quanto l’alcool concorre a inibire il processo di eiezione della madre e, se consumato in eccessività, ostacolare l’aumento di peso del bambino ed il suo normale percorso di sviluppo.
Esiste poi un gruppo di cibi da limitare perché sgraditi al bambino, per il loro sapore o odore troppo forte, come le spezie, tra cui il peperoncino, la curcuma, il curry; l’olio di pesce; i vegetali particolarmente aromatici (come la cipolla, il cavolo, lo zenzero, l’aglio); i formaggi fermentati; il cacao; gli alimenti conosciuti per la loro caratteristica di modificare l’odore delle urine, come gli asparagi; le carni molto saporite, come la selvaggina; le cotture affumicate. Questi cibi infatti vanno ad alterare il sapore del latte in particolar modo, rendendolo sgradevole al bambino, con il conseguente rifiuto della lattazione e delle famose coliche neonatali.
Allattamento e idratazione
Si raccomanda alle neomamme inoltre di bere molta acqua ma anche tisane e infusi naturali. È fondamentale infatti mantenersi idratate, non perché questo possa aiutare nella produzione maggiore di latte, ma proprio per rimediare all’aumentato fabbisogno di liquidi legato all’allattamento.
Non hanno in questo senso credibilità le leggende metropolitane per le quali bisogna ingerire molti liquidi prima della poppata, proprio perché sarà lo stesso organismo della madre a richiedere una maggiore integrazione di liquidi, facendo aumentare lo stimolo della sete. La dose consigliata va comunque dai due ai due litri e mezzo al giorno e si raccomanda di scegliere acque poco mineralizzate, adatte anche a chi ha problemi di ritenzione idrica e gonfiore.